Con il suo libro più recente, “La cura delle infanzie infelici”, Luigi Cancrini muove dai territori a lungo esplorati delle manifestazioni psicopatologiche del giovane adulto per avventurarsi nel mondo dell’infanzia ferita. Un viaggio imprevedibile nei pensieri e negli stati d’animo del bambino che gli sta davanti in carne e ossa o di quello che viene evocato, “come un fantasma dai contorni incerti”, nel momento in cui ci si incontra con le situazioni di sofferenza dell’adulto. Un viaggio che si traduce in un racconto appassionante e commovente: non una sintesi o frammenti di terapie, ma un resoconto accurato dei molti e difficili passaggi affrontati nel corso del lavoro terapeutico o di supervisione. Quelle che verranno presentate, durante il seminario, sono storie di bambini ‘reali’ e di bambini imprigionati, con il loro dolore e la loro confusione, nel corpo e nell’anima dei pazienti con gravi disturbi di personalità. Storie di bambini non ascoltati e non curati, capaci di condizionare drammaticamente, dall’interno, i giovani e meno giovani nei quali continuano a vivere, finché il lavoro terapeutico non riesce a raggiungerli, “perché quelli che curiamo anche quando curiamo pazienti adulti sono, alla fine, i bambini feriti che ancora piangono dentro di loro”; ed è su questa strada che, partendo dalla clinica, verrà discussa l’applicazione acritica dei criteri diagnostici convenzionali e della terapia farmacologica in neuropsichiatria infantile
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